La tradizione delle renne che trainano la slitta di Babbo Natale è recente quanto il loro guidatore: la loro prima apparizione risale infatti a una poesia di inizio Ottocento e pensate che Rudolph dal naso rosso è, invece, giovanissimo… essendo stato creato nel 1949 come protagonista di una canzone natalizia)!
Ma insomma da dove saltano fuori queste renne e perché sono proprio otto?
Nella leggenda d’ispirazione celtica del Re Agrifoglio e del Re Quercia, Holly King viene spesso rappresentato come un Babbo Natale bucolico vestito di rosso, con un rametto di agrifoglio tra i capelli ricci, e talvolta raffigurato mentre guida un tiro di otto cervi: le renne sarebbero un adattamento nordico di quei cervi se, come vuole la tradizione, Santa Claus vive al Polo Nord (e non dimentichiamoci che, dando per buona la teoria del costume di Babbo Natale ispirato all’abito degli sciamani siberiani, le renne rappresentano ciò di cui quella popolazione di pastori viveva).
Il cervo è un animale centrale nell’ambito religioso celtico, è padrone della stagione oscura, e sua personificazione divina è Cernunno, letteralmente “colui che ha le corna” o “con le corna appuntite”. Le corna ramificate del cervo richiamano la crescita della vegetazione ed esistono testimonianze archeologiche di costumi rituali realizzati con corna di cervo (si veda l’uso di corna di cervo nella danza popolare britannica): anche nell’arco alpino si ha ancora memoria della maschera carnevalesca del cervo e la più antica rappresentazione conosciuta di Cernunno è un’incisione rupestre italiana, situata in Val Camonica.
Il cervo e il solstizio sono collegati nel mito nordico che vuole la Dea Madre – che partorisce il figlio solare in una grotta- capace di trasformarsi in una cerva bianca, o daina: è una creatura magica e protetta ed è proibito cacciarla. Le leggende del Nord parlano di aggraziate donne della foresta che correvano con l’aspetto di magiche cerve bianche portando la vecchiaia o la morte ai cacciatori che le inseguivano. Si tratta in realtà di una credenza diffusa pure sulle Alpi e che resiste nell’abitudine di non lasciare i cani liberi d’inseguire i cervi nei boschi, perché si è certi che verranno smarriti e fatti precipitare in un burrone.
Nella tradizione celtica i cervi bianchi venivano chiamati “bovini fatati” e si credeva offrissero il latte alle fate… più in generale all’idea di prosperità degli animali cornuti sono da far risalire tutte le figure folcloriche e le maschere natalizie che presentano le corna: renne, cervi, capre.
Clicca i seguenti link per saperne di più:
Per scoprire la tradizione della Capra di Natale (Yule Goat).
Per conoscere meglio Cernunno.
Per vedere il più antico Cernunno oggi scoperto (spoiler: è in Italia!).
Per la simbologia del cervo.
Per leggere la leggenda di Holly King.
Sulle mascherate animali.
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