Qual è la canzone più famosa di questo periodo? Credo che la risposta sia più o meno unanime, ma vi siete mai chiesti quale fosse il reale significato del motivetto che avete in testa?
“We wish you a merry Christmas
And a happy new year
Good tidings we bring
To you and your kin
Good tidings for Christmas
And a happy new year.“
(Ti auguriamo un buon Natale / E un felice anno nuovo / Portiamo buone notizie / Per te e la tua famiglia / Buone notizie per Natale / E un felice anno nuovo).
E fin qui, nulla di strano, direi.
“Now bring us a figgy pudding
And bring some out here
Good tidings we bring
To you and your kin
Good tidings for Christmas
And a happy new year.
And we won’t go until we got some
Good tidings we bring
To you and your kin
Good tidings for Christmas
And a happy new year.“
(Ora portaci un budino di fichi / E portacelo qui fuori / Portiamo buone notizie / Per te e la tua famiglia / Buone notizie per Natale / E un felice anno nuovo. / E non ce ne andremo finché non ne avremo un po’ / Portiamo buone notizie / Per te e la tua famiglia / Buone notizie per Natale / E un felice anno nuovo).
La tradizione dei canti natalizi sarebbe iniziata con quella del wassailing: nei secoli passati, i wassailers andavano di porta in porta alla vigilia di Natale, cantando e bevendo per la salute dei loro vicini, ottenendo in cambio offerte di dolcetti natalizi come il “figgy pudding”.
Un po’ di storia. Anche se i primi inni natalizi latini vengono fatti risalire alla Roma del IV secolo, già nel XII secolo si cominciarono a mescolare musica sacra e canzoni popolari e nel XIII secolo, grazie a Francesco d’Assisi, i canti popolari natalizi in vernacolare, eseguiti quasi di sicuro da gruppi di wassailers, si diffusero parecchio. Solo in un secondo momento iniziarono ad essere eseguiti in chiesa e grazie soprattutto alla Riforma protestante che approvava caldamente l’uso della musica nel liturgia. Oggi i canti natalizi sono parte integrante delle funzioni religiose cristiane, ma in alcuni di essi si possono ancora rintracciare concetti non religiosi (come il figgy pudding!).
Ma che cosa è esattamente il wassail? È una bevanda speziata a base di sidro caldo, bevuta durante l’antico rituale del bere e dell’augurio natalizio porta a porta e tradizionalmente utilizzata per assicurare il raccolto dell’anno successivo. Il termine deriverebbe da un antico saluto norreno con il significato di fortuna o buona salute contro la malasorte, soprattutto atmosferica. Venne poi adottata dagli Anglodanesi medievali all’interno della formula per il bere, passando poi dal brindisi alla bevanda stessa, ovvero la birra speziata delle celebrazioni di Yule (dodicesima notte e vigilia), spesso bevuto nell’apposita “ciotola da wassail”, sorta di grolla in legno, ceramica o stagno per bere in comune, con molti manici e coperchi decorati. Nel Medioevo feudale rappresentava inoltre lo scambio reciproco tra il signore che dava da mangiare e da bere e i suoi contadini che gli accordavano benedizione e servigi.
Alle origini. La tradizione del wassailing (che viene celebrato la dodicesima notte variamente il 5 o il 6 gennaio oppure il 17 gennaio nella Old Twelvey Night, secondo il calendario precedente la riforma gregoriana), si rifà in realtà ai riti precristiani della fertilità: solo in simili occasioni gli abitanti dei villaggi avevano l’ardire di viaggiare per campi e frutteti in pieno inverno, cantando e gridando per scacciare gli spiriti che rischiavano di compromettere i futuri raccolti. Questa pratica si distingue in due categorie, la visita a casa e quella al frutteto. Il wassail in visita alla casa, è quella di cui ci siamo occupati qui, quando le persone vanno di porta in porta, cantando e offrendo una bevanda dalla ciotola di wassail in cambio di doni, tipicamente dolci natalizi; esiste ancora, soprattutto in alcune zone della Scozia e dell’Inghilterra settentrionale il giorno di Capodanno in modo simile all’usanza dei bambini di Halloween, chiedendo cibo e bevande ai vicini e in caso di rifiuto maledicendo e occasionalmente vandalizzando la casa, ma è stata in gran parte sostituita dalla tradizione dei canti natalizi.
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