Una decorazione natalizia poco usuale da noi oggi, ma carica di storia e per questo particolarmente interessante è quella chiamata Yule Log, letteralmente “ceppo di Yule”.
Non ci metteremo ai fornelli (o meglio, non oggi!) ma se vi è venuto in mente il delizioso tronchetto di cioccolato… ebbene sì, è ispirato proprio a lui! Ma che cosa è il ceppo di Yule e che cosa ci racconta?
Al freddo e al buio. Per risalire alla storia del Yule Log dobbiamo spostarci nella fredda Norvegia precristiana e immaginarci come fosse diverso vivere il solstizio d’inverno a quelle latitudini: la stagione invernale era anche realmente buia e si viveva con angoscia la progressiva sparizione del sole all’orizzonte. Sia che non se ne conoscesse il motivo, sia che fosse abbastanza noto, doveva essere comunque un’esperienza carica di emozione (tenendo conto che non esisteva la fornitura elettrica nelle abitazioni). Le lunghe ore di buio devono aver contribuito a sviluppare anche un esteso corpus di riti propiziatori e protettivi. Proprio in quest’ambito si inserisce la tradizione che stiamo trattando oggi.
Bruciare il ceppo. Anticamente in Norvegia, la notte del solstizio d’inverno, veniva issato un tronco gigante sul focolare per celebrare il ritorno del sole ogni anno: non era solo il giorno più breve dell’anno, ma anche la notte più lunga e ci si doveva debitamente preparare per affrontare questo momento tragico. La credenza popolare voleva infatti che il sole fosse una gigantesca ruota di fuoco che rotolava via dalla terra, per poi tornare indietro nel solstizio d’inverno.
Quando il cristianesimo si diffuse anche in questa zona dell’Europa, la tradizione del ceppo di Yule venne integrata nelle festività della vigilia di Natale; il padrone di casa cospargeva il tronco con libagioni di idromele, olio o sale e, una volta che il ceppo era completamente arso, si raccoglievano le ceneri dal focolare che venivano sparse in casa per allontanare dalla famiglia gli spiriti malevoli.
Il ceppo di Yule oggi. Non tutti riteniamo più centrale la Ruota dell’Anno nella nostra vita quotidiana, ma non possiamo negare di essere influenzati dalle giornate che si accorciano, dai cieli che scuriscono e da sole e luce che pare stiano realmente morendo. In questo periodo di oscurità, possiamo fermarci sul solstizio e accorgerci che sta accadendo qualcosa di speciale.
Il solstizio d’inverno di solito cade attorno al 21 dicembre -a meno di non trovarsi nell’emisfero meridionale dove cade a giugno!- ma non è sempre precisamente la stessa data. Nonostante ciò, il viaggio di ritorno del sole è stato visto in molte tradizioni come un momento da celebrare (Diwali, Hannukkah, Kwanzaa, Natale sono tutte cerimonie in onore della luce).
La tradizione del Yule Log, molto popolare all’estero, prevede che ci si procuri un bel pezzo di legno -il tipo non è specificato, ma si può scegliere in base alle proprie credenze e conoscenze- che si raccolgano dei simboli della stagione (bacche, pigne, rametti di vischio, agrifoglio, edera o pino, stecche di cannella) e che si addobbi con essi il ceppo, aiutandosi con nastro e filo metallico.
Il ceppo può essere simbolicamente bruciato oppure conservato di anno in anno, magari modificandone la decorazione da una volta all’altra.
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